EUROfusion: al via la progettazione della prima centrale a fusione

07/07/2022 - MAECI DGSP

È iniziata la progettazione ingegneristica della prima centrale dimostrativa a fusione capace di produrre, in modo sicuro e sostenibile, 300-500 MW di potenza elettrica intorno alla metà del secolo. L’impianto, denominato DEMO (Demonstration Fusion Power Reactor), sarà in grado di soddisfare i consumi annuali di circa 1,5 milioni di famiglie.


Lo ha annunciato a Bruxelles il Consorzio EUROfusion - di cui fanno parte 21 organizzazioni italiane coordinate da ENEA, tra cui Istituto per la scienza e tecnologia dei plasmi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istp) e Consorzio RFX - in occasione della conferenza di lancio di Horizon EUROfusion, il nuovo programma europeo di ricerca sulla fusione cofinanziato dalla Commissione europea tramite Euratom.


Il reattore dimostrativo DEMO sarà il successore dell’impianto sperimentale ITER in costruzione nel sud della Francia, a Cadarache, alla cui realizzazione contribuiscono Cina, Corea del Sud, India, Giappone, Russia, Stati Uniti d’America e Unione europea.


iter-jet-demo


“DEMO traghetterà la ricerca sulla fusione da un ambito puramente sperimentale alla produzione vera e propria di energia elettrica”, spiega Alessandro Dodaro, direttore del Dipartimento ENEA di Fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare. “A questo scopo, stiamo realizzando, con i nostri partner, il super laboratorio Divertor Tokamak Test (DTT) presso il Centro Ricerche di Frascati. Qui testeremo nuove e diverse configurazioni e materiali per smaltire il calore residuo all’interno dei reattori a fusione con flussi di potenza superiori a 10 milioni di Watt per metro quadrato, confrontabili a quelli della superficie del Sole”.

L’annuncio di DEMO arriva dopo il risultato record ottenuto da EUROfusion presso l’impianto europeo JET (Joint European Torus) a Culham (Regno Unito), che ha prodotto 59 megajoule2 di energia totale da fusione utilizzando lo stesso mix di combustibili di deuterio-trizio (plasma) che sarà impiegato in ITER, in DEMO e nelle future centrali elettriche a fusione.


Il Consorzio EUROfusion coordina le attività di ricerca europee nel campo dell’energia da fusione in linea con la roadmap Ue. La sua rete comprende circa 4.800 scienziati provenienti da istituzioni di 29 Stati (26 membri Ue, Svizzera, Regno Unito e Ucraina).


EUROfusion può contare su un finanziamento di oltre 1 miliardo di euro per gli anni 2021- 2025 (Second Grant), che comprende un contributo Euratom di oltre 550 milioni di euro. L’Italia, secondo partner più importante del Consorzio dopo la Germania, riceverà il 16% del contributo europeo, pari a circa 90 milioni di euro.






Fonte: Cnr

Paese: Brasile, Messico, ITALIA, Svizzera, Spagna, Australia, Norvegia, Repubblica Ceca, India, Regno Unito, Danimarca, Cina, Germania, Cile, Sudafrica, Serbia, Francia, Finlandia, Austria, Giappone, Vietnam, Federazione Russa, Paesi Bassi, Egitto, Argentina, Singapore, Malesia, Lituania, Svezia, Israele, Canada, Corea del Sud, Stati Uniti d'America, Belgio

SSD: 02 - Scienze fisiche