Kenya, nuova sezione su Innovitalia

12/09/2022 - MAECI DGSP

Innovitalia apre una nuova pagina per il Kenya: pubblicherà notizie e opportunità relative alla ricerca e alla tecnologia nel Paese. Sarà amministrata dall'ufficio scientifico dell'Ambasciata d'Italia a Nairobi. Si ricorda ai ricercatori italiani presenti in Kenya, o che vi hanno svolto attività di ricerca, l'invito a registrarsi al network dei ricercatori italiani nel mondo. L'Addetto Scientifico dell'Ambasciata d'Italia a Nairobi Fabio Santoni ha inviato un breve testo sull’organizzazione della ricerca e dell'innovazione in Kenya.


Il quadro istituzionale per la ricerca del Kenya si basa sul “The Science, Technology and Innovation Act”, del 2013, dove si istituiscono e si definiscono i ruoli di tre istituzioni governative: la National Commission for Science, Technology and Innovation (NACOSTI - https://www.nacosti.go.ke, con il mandato di regolamentare e garantire la qualità nel settore ST&I, stabilirne le priorità per il Kenya e fornire indicazioni al governo sulle questioni correlate; il National Research Fund (NRF- https://researchfund.go.ke, con il mandato gestire le risorse finanziarie per l'avanzamento del sistema nazionale dell'innovazione, sulla base delle priorità stabilite da NACOSTI; la Kenya Innovation Agency(KENIA - https://www.innovationagency.go.ke), con il mandato di sviluppare e gestire il sistema nazionale dell'innovazione rafforzando i collegamenti tra gli istituti di ricerca, il settore privato e gli enti governativi. 


Nello stesso atto legislativo si stabilisce che le istituzioni di ricerca pubbliche, private, nazionali o internazionali devono registrarsi presso il NACOSTI, dove attualmente sono registrate 21 istituzioni (https://www.nacosti.go.ke/registration-of-research-institutions-in-kenya/). Il governo ha elaborato un piano di sviluppo socioeconomico di medio termine per il paese, in parte anche di sviluppo industriale, tecnologico e scientifico, sintetizzato nel documento “Kenya Vision 2030” (https://vision2030.go.ke), basato su quattro grandi priorità (“big four”): sicurezza alimentare, politiche abitative e costo della casa, assistenza sanitaria per tutti, produzione industriale e manifattura. Tra le aree tecnologiche individuate come prioritarie si trovano gli apparati medicali, le energie rinnovabili e il risparmio energetico, le costruzioni a basso impatto ambientale, la produttività agricola e il processamento dei cibi (https://www.nacosti.go.ke/nacosti/Docs/Information%20Centre/National%20Research%20Priorities.pdf). La legge stabilisce che il Governo è tenuto ad impegnare annualmente il 2% del bilancio statale in ricerca e sviluppo. Secondo l’ultima rilevazione UNESCO, che risale al 2010, il governo spende lo 0,8% del PIL in ricerca e sviluppo (R&S), mentre le fonti internazionali contribuiscono al 47% della spesa nazionale in R&S. 


Oltre l'80% degli articoli riportati da Scimago con autori di nazionalità keniota è stato prodotto come risultato di collaborazioni di ricerca internazionali. Il Kenya è il settimo paese africano per produzione scientifica e la ricerca keniota è molto citata, collocandosi nel primo quartile a livello mondiale per numero di citazioni per articolo. ll Kenya ha un buon sistema per la protezione della proprietà intellettuale, con un numero di domande di brevetto in costante ascesa: oltre 344 nel 2020, più che raddoppiate rispetto al 2016 (WIPO - https://www.wipo.int). 


Per quanto riguarda la collaborazione scientifica tra le Università e i Centri di Ricerca italiani e kenioti, sono stati sottoscritti 21 Accordi di Collaborazione negli ultimi 15 anni (https://accordi-internazionali.cineca.it). La collaborazione scientifica tra i due paesi avviene anche nell’ambito di progetti di ricerca e sviluppo della Comunità Europea. Il Kenya partecipa a 80 progetti H2020, coinvolgendo 49 istituzioni, tra università ed enti di ricerca, risultando così il secondo paese africano, dopo il Sud-Africa, per numerosità di partecipazioni a progetti H2020. Nell’ambito del programma ERASMUS+, il Kenya è il secondo paese africano, dopo il Ghana, in termini di budget per ICM (International Credit Mobility) nel quinquennio 2016-2020 (Erasmus+ factsheet, https://erasmus-plus.ec.europa.eu/).


La collaborazione tecnico-scientifica tra Italia e Kenya è rilevante nel settore aerospaziale, attraverso uno specifico Accordo Intergovernativo, di durata quindicinale, in vigore dal 16 dicembre 2020. Il tema centrale dell’Accordo è la gestione del Broglio Space Center (BSC), storica base di lancio e centro di controllo dei satelliti San Marco, nell’ambito dell’omonimo programma ideato e diretto dal prof. Luigi Broglio sin dal 1963 (https://www.asi.it/lagenzia/le-basi/centro-spaziale-luigi-broglio/). Il BSC, oggi gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con la Kenya Space Agency, è un centro di controllo satellitare di primaria importanza a livello internazionale, in grado di offrire servizi alle maggiori Agenzie e aziende aerospaziali.





Fonte: Ambasciata d'Italia a Nairobi

Paese: ITALIA, Kenya

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