Padova, conclusa la Conferenza delle Addette e degli Addetti Scientifici e Spaziali 2023
8 marzo - Si è svolta all'Università degli Studi di Padova, dal 6 al 7 marzo, la Conferenza delle Addette e degli Addetti Scientifici e Spaziali del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, quest'anno dedicata alla "Diplomazia scientifica al servizio della crescita dell'Italia".
Il ruolo cruciale delle donne nella scienza e nell'innovazione e lo spazio strumento di internazionalizzazione sono stati al centro del primo dei due giorni di conferenza, dove ministri, rappresentanti delle istituzioni, ricercatori, scienziati e diplomatici si sono incontrati per discutere il ruolo crescente del settore della ricerca scientifica e tecnologica per la competitività del Sistema Paese.
La politica estera "non è competenza esclusiva del ministro e dei diplomatici, ma di ogni italiano che lavora: la rappresentanza militare, l'industria e le Pmi, ma anche la nostra cultura e il nostro sapere", ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ponendo l'accento sul settore spaziale che "significa crescita, conoscenza di nuove opportunità; rappresenta il futuro in tanti settori sul quale investire di più". Inoltre, bisogna "fare di più perché la ricerca possa legarsi ancora di più al comparto industriale. Anche nel settore dello spazio".
Gli addetti scientifici e spaziali "svolgono un ruolo a sostegno del nostro Sistema Paese e del nostro sistema d'impresa ieri e tanto più oggi e domani", secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Non a caso, la Farnesina ha recentemente incrementato la rete degli addetti scientifici e spaziali di oltre il 70%. Le imprese "sempre più nelle loro attività devono mettere al centro scienza, tecnologia e innovazione, tanto più che con loro dobbiamo affrontare la duplice transizione, quella ecologica e digitale", ha aggiunto Urso, sottolineando che il governo prepara per la seconda metà di quest'anno un Chips Act italiano, provvedimento che "affronterà in maniera organica tutto quello che riguarda la tecnologia del futuro. A partire dall'intelligenza artificiale, dove vorremmo che l'Italia possa e debba essere un punto di faro".
Ed entro il 2023, arriverà per l'Italia una legge nazionale sullo spazio, segno che il settore è chiave per il governo. Lo dimostra anche il programma Artemis per il ritorno alla Luna, "fra i progetti centrali" per l'Italia e "fin da adesso è importante stringere alleanze", ha detto il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli.
Quello dell'Einstein Telescope é "un investimento molto importante che l'Italia intende fare su una infrastruttura strategica per il Paese". A sottolinearlo è Marcella Panucci, capo di gabinetto del ministero dell'Università e della Ricerca, intervenendo alla seconda giornata della Conferenza. "Una infrastruttura di queste dimensioni ci aiuterà ad ascoltare l'universo", porterà a "scoperte scientifiche nell'ambito del nucleare, della fisica e astrofisica, ma anche rilevantissime ricadute industriali e sociali”. Per l'Einstein Telescope si sono candidati anche i Paesi Bassi con Maastricht, ma l'Italia ha tutte le carte in regola per ospitare il progetto. "Ha grandi capacità, esperienza nella costruzione di laboratori sotterranei come quelli del Gran Sasso dell'Infn, ospita il progetto dell'Advanced Virgo in Toscana e ha un sito adatto per l'Einstein Telescope". Si tratta delle ex miniere di Sos Enattos a Lula in Sardegna, ideale anche perché non popolato e non sismico. "E la Sardegna potrebbe avere molto da questo sito, perché l'infrastruttura avrebbe un impatto rilevantissimo dal punto di vista sociale, industriale e scientifico".
"Presto" la candidatura sarà annunciata ufficialmente dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha detto il ministro dell'Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, nel suo intervento. Che Sos Enattos sia il sito ideale "non lo diciamo solo noi, ma il premio Nobel Giorgio Parisi. Se lo dice lui ci crediamo e lavoriamo per questo con tutta la forza", ha detto ancora il ministro riferendosi al comitato scientifico istituito il 9 febbraio, del quale Parisi è presidente e del quale fa parte anche l'ambasciatore Ettore Sequi, già segretario generale del ministero degli Esteri. La candidatura italiana è il frutto di un gioco di squadra che vede in prima linea ministero di Università e Ricerca, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Regione Sardegna.
Per la presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Maria Chiara Carrozza, è fondamentale anche rendere internazionali i partenariati nati in Italia grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). "Sarà lo sforzo dei prossimi tre anni" e, ha aggiunto, "sarà anche compito degli addetti scientifici. E' indubbiamente una grande opportunità. Siamo in condizione di forza, è il momento di costruire dei rapporti".
Un altro punto di forza della ricerca italiana sono i Big data, un settore in cui l'Italia ha una "opportunità enorme" per "fare grandi avanzamenti dal punto di vista scientifico e con importanti ricadute industriali", ha sottolineato il presidente del Cineca Francesco Ubertini. Il tecnopolo di Bologna è uno dei cinque centri nazionali di ricerca su cui l'Italia ha investito con il Pnrr.
Che la ricerca generi ricchezza, infine, lo ha rilevato anche la presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo: investire in ricerca, ha detto, significa "fare un investimento che genera valore".
Fonte: ANSA
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