ITALIA

Ricerca e innovazione in ITALIA

L’Italia indirizza  la ricerca scientifica – nella prospettiva degli interessi del Paese – attraverso il  Programma nazionale della ricerca (2021-2027), piattaforma programmatica del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) per la competitività industriale e lo sviluppo del Paese attraverso gli strumenti della conoscenza.


La quota media del PIL italiano dedicata alla ricerca nel 2021 è pari all’1,4% (a fronte di una media OCSE del 2,3%). L’analisi delle fonti di finanziamento mostra che, nonostante il calo dell’8% dall’anno 2010, il supporto pubblico alla ricerca rappresenti ancora una quota considerevole del totale, pari al 42,0%. La quota di personale italiano impiegato in attività di R&S rispetto al totale della forza lavoro (pari a 10,55 unità di equivalenti full-time per 1000 unità di forza lavoro) risulta leggermente inferiore a quella della media dell’Unione Europea (pari a 11,8‰ per EU28).  La ricerca italiana – tuttavia –  si distingue per  produttività, ed è ottava al mondo per numero di pubblicazioni e settima per indice Hirsch complessivo nazionale (SCIMAGO). Le imprese spin-off universitarie costituite in Italia, dal 1979 al 2014, sono in continua crescita, e in particolare il 2014 ha fatto registrare un +24,5% rispetto al 2012.


Anche il numero di start-up è cresciuto costantemente a partire dal 2010. Il sistema Paese vede nel tessuto delle sue piccole e medie imprese uno dei suoi punti di forza. Particolarmente dinamiche e innovative, le aziende italiane raccolgono in Horizon 2020 ottimi risultati: degli  800 milioni di Euro erogati dall’UE nel triennio 2014-2016 attraverso lo SME Instrument - la linea di finanziamento del Programma destinata alle PMI -  il 10%  è arrivato nel nostro Paese. L’Italia vanta una riconosciuta capacità nell’innovazione industriale tailor made. Ad un consorzio di imprese italiane, nel 2016, è stata affidata la commessa più grande della storia dell’astronomia di terra (progetto E-ELT dell’ESO, circa 400 milioni di euro); particolarmente brillanti sono anche le capacità del settore aerospaziale: circa il 50% del volume pressurizzato della Stazione Spaziale Internazionale è stato costruito in Italia. 


L’Italia vanta eccellenze anche in altri settori. E’ prima al mondo sulla sicurezza alimentare, e nel nostro paese si registra il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite consentito a norma di legge. Eccellente in Italia è il Servizio Sanitario Nazionale che promuove anche un forte impegno nella ricerca: ad orientarla il Programma Nazionale di Ricerca Sanitaria (PNRS) del Ministero della Salute, che definisce su base triennale le strategie, gli obiettivi prioritari e l'allocazione delle risorse per la ricerca finalizzata al miglioramento della salute della popolazione. I risultati non mancano:  nel 2017 la salute degli italiani è stata valutata come prima al mondo (Bloomberg 2017 - Healthiest country index).


Per promuovere le eccellenze del nostro Sistema Paese all'estero, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale  (MAECI), in collaborazione con  il MUR, è fortemente impegnato a sostenere attraverso gli strumenti della diplomazia scientifica la proiezione internazionale delle università, delle istituzioni della formazione superiore, delle imprese tecnologiche e dei ricercatori italiani, favorendo la cooperazione scientifica e tecnologica bilaterale e multilaterale, il coordinamento e l’integrazione delle iniziative nazionali con quelle europee e globali, nonché la loro visibilità sia nazionale sia internazionale.


Importante strumento istituzionale e finanziario del MAECI, a sostegno di ricercatori ed imprese innovative nello scenario internazionale,  è quello dei Protocolli Esecutivi (PE) di cooperazione scientifica e tecnologica, con i quali si attuano gli accordi intergovernativi sottoscritti dall’Italia con i diversi Paesi esteri. Nel triennio 2016-2018 – mettendo a sistema fondi MAECI,  MUR e di altri dicasteri – sono stati cofinanziati circa 285 progetti bilaterali di grande rilevanza con 16 diversi Paesi (con finanziamenti complessivi pari a circa 8.4 milioni di euro). In questo periodo sono state anche finanziate circa 390 mobilità dei ricercatori verso 10 Paesi; di particolare rilievo – a latere di queste iniziative  – la collaborazione bilaterale tra l’Italia e Israele, regolata da uno specifico accordo; durante i 20 anni trascorsi dalla sua entrata in vigore, ha concorso a sviluppare notevolmente i rapporti tra i due Paesi nel campo della ricerca scientifica e dello sviluppo industriale, cofinanziando con oltre 2,3 milioni di euro ogni anno, oltre 200 progetti di ricerca.


MAECI e MUR erogano inoltre contributi finanziari per la partecipazione dell’Italia alle grandi infrastrutture di ricerca internazionali e per lo sviluppo dei grandi progetti multilaterali diretti ad affrontare le sfide più ambiziose della scienza. La partecipazione alle grandi iniziative multilaterali assicura al nostro Paese importanti ricadute industriali e scientifiche e offre ai nostri ricercatori l’opportunità di farsi apprezzare nel mondo per la loro preparazione e creatività.


(Fonti: MAECI; MUR; MISE; SALUTE; ISTAT; PNR 2015-2020; Rapp. Cotec 2017; Rapp. Anvur 2018; Aster; Scimago; OECD, (Tecnology and Industry Scoreboard 2015). 

Indici d'innovazione e produzione scientifica - ITALIA

Global Innovation Index 2019 | Scimago Country Ranking 2019

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