Norvegia

Ricerca e innovazione in Norvegia

Il Governo norvegese pone l'istruzione superiore e la ricerca tra le priorità della propria azione politica. Circa il 2% del PIL è investito in ricerca e sviluppo: quasi la metà degli stanziamenti in questo ambito è di matrice governativa, il che colloca la Norvegia ai primi posti al mondo nel finanziamento pubblico alla ricerca. La gestione e l'utilizzo dei fondi governativi spetta al Consiglio Nazionale per la Ricerca (Forskningsråd), agenzia creata nel 1993 per promuovere la ricerca di base e applicata e l'innovazione anche svolgendo funzioni consultive verso l'Esecutivo, tra le quali rientrano le proposte relative agli accantonamenti relativi alla R&S da inserire nella legge di bilancio. Il Consiglio, inoltre, favorisce il dialogo e le collaborazioni tra settore pubblico e privato e promuove la cooperazione internazionale e la partecipazione della Norvegia ai programmi scientifici dell'Unione Europea. Dal suo ingresso nello Spazio Economico Europeo (1994), il Paese ha costantemente intensificato i legami scientifici con la UE. Grazie in particolare ai suoi enti ed istituti di ricerca, la Norvegia si è fino ad oggi aggiudicata circa il 3% dei fondi allocati da Horizon Europe per il periodo 2021-2027, dimostrando così di essere uno dei più dinamici partner europei del programma.


Le attuali linee di indirizzo politico nazionale in ambito R&S sono illustrate nel Libro Bianco del Ministero dell'Istruzione e della Ricerca, contenente il piano a lungo termine sulla ricerca e l'alta formazione per il decennio 2023-2032. Il piano identifica tre obiettivi: rafforzare la competitività e la capacità innovativa del Paese, favorire la sostenibilità economica, sociale e ambientale, promuovere l'accessibilità e la qualità dell'alta formazione e della ricerca. Nel Libro Bianco sono inoltre elencate le aree della ricerca aventi carattere prioritario:


1. oceani e zone costiere

2. salute

3. clima, ambiente ed energia

4. tecnologie abilitanti e industriali

5. sicurezza e prevenzione civile

6. uguaglianza, integrazione e non discriminazione


La ricerca in Norvegia è condotta da tre grandi cluster: il settore produttivo, che copre quasi la metà degli investimenti in R&S nel Paese, le università (30 atenei tra università pubbliche, private e college) e gli oltre 200 enti e istituti disseminati su tutto il territorio (un terzo dei quali pongono la R&S come propria principale area di attività). Il settore della ricerca impiega più di 95.000 persone, che lavorano nell'ambito accademico e dell'industria (42% l'uno) e presso centri ed istituti di ricerca (16%). Oltre 60.000 del totale delle persone impiegate sono scienziati e ricercatori: quasi il 40% di essi è di genere femminile.


Una quota crescente degli studiosi presenti nel Paese è formata da stranieri. Se si considerano solo le università e i centri di ricerca, vi sono tra di essi anche più di 600 docenti e ricercatori italiani, con una presenza particolarmente significativa nelle discipline scientifiche e matematiche (46% del totale), seguite dalle scienze sociali e umanistiche (34%) e dalle scienze della vita (20%).


Per quanto riguarda i rapporti scientifici con il nostro Paese, di particolare rilevo sono l'accordo concluso nel 2018 tra il CNR e l'Istituto di Ricerca Norvegese per la Bioeconomia (NIBIO) e il MoU concluso nel 2021 tra l'ASI e l'Agenzia Spaziale Norvegese (NOSA), volto a rafforzare la cooperazione bilaterale nei settori dell'osservazione della Terra, dell'esplorazione dello spazio, della gestione del traffico spaziale, nel campo dei piccoli e micro-satelliti e lanciatori e in quello della formazione. Si registrano inoltre quasi 90 accordi bilaterali e multilaterali che coinvolgono università italiane e norvegesi. Numerose sono inoltre le collaborazioni su progetti di ricerca, che includono in particolare i settori dell'energia, dell'alimentazione, dei trasporti e della gestione delle acque.


Molto significativa, infine, è la collaborazione nell'ambito delle ricerche sull'Artico, in cui la Norvegia è una delle riconosciute potenze a livello internazionale. Opera dal 1997 sull'Isola di Spitsbergen, nell'arcipelago delle Svalbard, Dirigibile Italia, stazione di ricerca multidisciplinare del CNR che fornisce supporto a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali. Gli studi scientifici nella base artica si concentrano su chimica e fisica dell'atmosfera e della criosfera, biologia marina, oceanografia/limnologia, geologia, studio della ionosfera e ricerca tecnologica. Nel 2013 l'Italia è inoltre diventata osservatore permanente nell'ambito del Consiglio Artico, organizzazione intergovernativa che promuove la cooperazione tra gli Stati artici, le loro popolazioni le comunità indigene sui temi dello sviluppo sostenibile e della tutela ambientale nella regione, di cui la Norvegia è uno dei membri fondatori.

Indici d'innovazione e produzione scientifica - Norvegia

Global Innovation Index 2021 | Scimago Country Ranking 2020

INDICE RANK
20
33
16
28
20
12

Caricamento delle notizie in corso...

Caricamento delle opportunità in corso...

Caricamento degli eventi in corso...