Serbia
Ricerca e innovazione in Serbia
Il sistema dell'istruzione superiore della Repubblica di Serbia è articolato in 18 università, 8 pubbliche e 10 private, che contano un numero complessivo di circa 240.000 studenti. La maggiore, l’Università di Belgrado con circa 90.000 studenti, è riconosciuta come la seconda migliore università nell’aerea dell’Europa orientale e Russia, 384ª a livello mondiale secondo l’edizione 2022/23 del World University Ranking Center (CWUR). L’università si compone di 31 facoltà, 11 istituti di ricerca, la biblioteca universitaria e 7 poli universitari.
In Serbia si contano circa 15.000 ricercatori, approssimativamente 2.000 ricercatori per milione di abitanti, un rapporto superiore a quello di altri paesi dei Balcani occidentali, ma ancora inferiore, circa la metà, alla media UE. Sul totale dei ricercatori il 51% sono donne, una presenza significativamente al di sopra della media europea; il 91% proviene dalla ricerca pubblica e dell'istruzione superiore, mentre solo l'8,2% dei ricercatori lavora nel settore delle imprese.
Il sistema della ricerca comprende oltre 60 istituti scientifici e di ricerca, 16 centri di eccellenza e 4 parchi scientifici e tecnologici. A sostegno dell’innovazione S&T del paese operano oltre 80 tra Innovation Centres, R&D Centres, Development and Production Centres e altre organizzazioni di coordinamento e supporto.
La Repubblica di Serbia è membro del Centro europeo per la ricerca nucleare (CERN) di Ginevra. Nazione associata dal 2012, la Serbia è diventata nel marzo 2019 il 23° paese con lo status di membro a pieno titolo del CERN. La Repubblica di Serbia è inoltre attiva nello European Strategic Forum for Research Infrastructure (ESFRI) e partecipa a quattro infrastrutture di ricerca paneuropee costituite come consorzi ERIC (European Research Infrastructure Consortium): CERIC-ERIC (Central European Research Infrastructure Consortium), DARIAH-ERIC (Digital Research Infrastructure for the Arts e scienze umane), ESS-ERIC (European Social Survey) e CESSDA-ERIC (Consortium of European Social Science Data Archives).
Osservando la performance della Serbia nel Programma Quadro Europeo R&I negli ultimi anni si può notare che dal 2014 la partecipazione è quadruplicata, il che rende la Repubblica di Serbia il paese dei Balcani occidentali di maggior successo in Horizon 2020 mentre, tra i paesi associati al Programma Quadro Europeo R&I, la Serbia si posiziona 5ª in termini di partecipazione e 6ª per quanto riguarda i finanziamenti ricevuti. Le istituzioni serbe sono particolarmente attive nei programmi COST ed EUREKA: dal 2002, 85 progetti EUREKA hanno visto la partecipazione di partner serbi che hanno beneficiato di finanziamenti complessivi di oltre 20 milioni di euro.
Secondo lo European Innovation Scoreboard 2021, la Serbia è classificata come un “innovatore emergente” in virtù dei significativi miglioramenti rispetto al 2020 e della crescita costante dal 2018 dell’indicatore di innovazione complessivo.
Questi risultati sono stati favoriti dalle diverse iniziative e riforme nell’ambito della ricerca scientifica e tecnologica, pubblica e privata, promosse negli ultimi anni dai Governi della Serbia con l’obiettivo di razionalizzare e modernizzare il modello di governance e gli strumenti di finanziamento del settore accademico e della ricerca, ma anche renderlo adeguato e funzionale agli ambiziosi obiettivi di sviluppo economico e sociale del paese.
La Legge sulle attività innovative (2008-13) ha istituito il Fondo per l’Innovazione per finanziare l'innovazione di prodotti, processi, servizi e migliorare i collegamenti tra S&T ed economia e avviato la realizzazione di quattro parchi scientifici e tecnologici. La successiva Legge sul Fondo per la Scienza (2018) ha razionalizzato, attraverso l’istituzione del Fondo per la Scienza, il finanziamento delle attività R&I e il coordinamento degli operatori della ricerca. Con la sua approvazione, è stata avviata la riforma del modello di finanziamento della ricerca scientifica che introduce strumenti per il finanziamento istituzionale basato sulle prestazioni e i risultati scientifici delle istituzioni beneficiarie, in combinazione con strumenti di finanziamento competitivi (project funding) attraverso il Fondo per la Scienza. La Legge sulla Scienza e Ricerca (2019) ha istituito il Centro per la promozione della scienza il cui ruolo è rafforzare il legame tra scienza e società nel processo di ricerca e innovazione.
Infine, la recente Strategia per lo sviluppo scientifico e tecnologico 2021-2025, con il motto "Potere della conoscenza", si propone come lo strumento strategico per migliorare la qualità della vita dei cittadini della Serbia attraverso la scienza e lo sviluppo tecnologico.
Contemporaneamente, gli investimenti in ricerca e sviluppo sono aumentati quasi costantemente negli ultimi anni, pur rimanendo modesti, allo 0,92% del PIL. Rimangono ancora piuttosto contenuti gli investimenti in ricerca e sviluppo del settore privato che contribuisce con solo un terzo della percentuale del PIL precedentemente indicata. Ciò è in parte dovuto alla struttura dell'economia ancora dominata dall'industria e dai servizi a bassa tecnologia (finanziari e telecomunicazioni).
A questo scopo il Governo ha progressivamente introdotto e messo a disposizione del sistema dell’innovazione un corposo pacchetto di incentivi e benefici fiscali con l’obiettivo di sostenere le imprese che fanno innovazione e di stimolare la transizione del sistema industriale verso prodotti e processi produttivi a maggiore contenuto tecnologico. Ad esempio, le imprese che innovano possono beneficiare di aliquote fiscali ridotte per i ricavi dalla proprietà intellettuale, per i salari degli impiegati in R&D e dei giovani neoassunti o nel caso di stranieri e di nazionali che ritornano ad essere impiegati nel paese. Altri incentivi prevedono la concessione di crediti di imposta per coloro che investono in start-ups o in fondi venture capital.
Analizzando i diversi ambiti scientifici si nota che gli autori serbi sono, relativamente alle altre discipline, ben rappresentati a livello internazionale nelle scienze naturali, nell'ingegneria, nella medicina e nelle scienze agrarie. C'è un significativo patrimonio di competenze e istituzioni di ricerca in questi campi anche se, si può notare, che le ricerche che registrano risultati più significativi si concentrano in attività che richiedono investimenti contenuti in infrastrutture e apparecchiature per la ricerca. D'altra parte, nonostante i costi della ricerca siano evidentemente più contenuti rispetto quelli degli ambiti appena citati, la Serbia non si distingue nelle scienze sociali e umanistiche, probabilmente a causa di una relativamente minore attenzione che è tradizionalmente dedicata a queste discipline.
Gli sforzi nazionali a sostegno dell'innovazione del settore produttivo sono guidati dalla Strategia di Specializzazione Intelligente (S3), riferimento per le azioni di supporto allo sviluppo dell’Unione Europea e di altri organismi internazionali e condizione necessaria per l’accesso ai fondi delle Politiche di Coesione dell’UE nel momento in cui la Serbia avrà completato il percorso di adesione. Tra i documenti strategici nazionali assume particolare importanza la Strategia per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale che riconosce l'AI e l’Information Technology tra i settori prioritari, e di particolare successo, del sistema S&T della Serbia come lo sono, nella S3, quello agroalimentare, l’automazione industriale e i processi produttivi, e l’industria creativa.
Il livello internazionale delle competenze in IT della Serbia è frutto dell’impegno degli ultimi governi a favore dello sviluppo tecnologico sostenuto da significativi investimenti in infrastrutture per l’ecosistema dell’innovazione come, ad esempio, i quattro parchi scientifico-tecnologici nazionali e, più recentemente, dal lancio di importanti iniziative nei settori pubblico e privato, anche con il sostegno delle organizzazioni internazionali.
Alla fine del 2020 la Serbia ha inaugurato a Kragujevac il nuovo Data Centre nazionale per i servizi informatici del governo. Da dicembre 2021 il Data Centre ospita anche il supercomputer (livello Tier 4) che fornisce le risorse di calcolo alla piattaforma nazionale per l’Intelligenza Artificiale. Più recentemente, il Governo ha firmato un accordo commerciale con Oracle Corporation che presso il sito di Kragujevac aprirà il suo primo centro regionale nel sud-est Europa dal quale offrirà i suoi servizi nella regione e oltre.
In agosto 2021 il Governo ha approvato la realizzazione del “BIO4 Campus” con l’intenzione di proporre la Serbia come nuovo hub per ricerca e sviluppo in bioeconomia concentrandosi, in particolare, su 4 temi chiave: biomedicina, biotecnologia, bioinformatica e biodiversità. A partire dal 2024 il Campus, la cui costruzione inizierà nel 2023, ospiterà diversi istituti di ricerca, pubblici e privati su un’area di quasi 20 ettari offrendo non solo infrastrutture ma anche opportunità di collaborazione e supporto per le start-up.
Nel febbraio 2022 la Serbia è entrata a far parte della rete dei Centri per la Quarta Rivoluzione Industriale (C4IR) del World Economic Forum. C4IR Serbia è il primo centro istituito da WEF nella regione, il terzo in Europa e il 16º nel mondo. Sarà un'organizzazione autonoma e senza scopo di lucro, nel cui focus saranno l'Intelligenza Artificiale e la bioingegneria, due aree già riconosciute come fondamentali per lo sviluppo economico del Paese.
Sempre nei primi mesi del 2022 la Serbia è ufficialmente entrata nel programma di trasferimento tecnologico che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) ha lanciato con l’obiettivo di mettere a disposizione dei paesi a reddito medio (middle-income countries) le nuove tecnologie mRNA per la produzione sicura e di qualità di vaccini e farmaci. I paesi autorizzati ad entrare nel programma sono quelli che hanno dimostrato di avere la capacità di assorbire la tecnologia e, con una formazione mirata, passare alla fase di produzione in tempi relativamente brevi.
In questo contesto, è utile ricordare la partecipazione della Repubblica di Serbia all'attuazione di due strategie macroregionali europee: la strategia per la regione del Danubio (EUSDR) e la strategia per la regione adriatico-ionica (EUSAIR), alla quale partecipa attivamente anche il nostro paese. Le strategie macroregionali sono importanti perché forniscono un riferimento extranazionale per lo sviluppo delle politiche nelle aree specifiche R&I della S3, in particolare nel caso della Serbia l’area prioritaria “Sviluppo della Società della Conoscenza (ricerca, istruzione e ICT)” e più in generale per quanto riguarda l'integrazione nelle catene del valore e la cooperazione in R&I a livello regionale.
Le relazioni tra il sistema della R&I italiano e serbo sono ampie, solide e di lunga data, e interessano le più diverse discipline. Sono in vigore numerosi accordi di collaborazione bilaterale tra Istituti ed Enti di ricerca e Università; solo l’Università di Belgrado ha stipulato memoranda con oltre 40 Università italiane.
Tra questi si possono citare il Memorandum of Understanding tra l'Istituto Superiore di Sanità e l'Istituto di Sanità Pubblica serbo 'Dr. Milan Jovanovic Batut' di cooperazione bilaterale in campo scientifico e nella prevenzione di malattie rare, malattie croniche non trasmissibili e salute ambientale e quello tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il Vinca Institute of Nuclear Sciences che sancisce una collaborazione ormai ventennale nei campi della fisica nucleare, della radiobiologia e dell’adroterapia.
L’Accordo bilaterale di Cooperazione Scientifica e Tecnologica, siglato nel 2009 dai rispettivi Governi, che sta completando il suo terzo ciclo di programmazione triennale, ha finanziato decine di progetti di ricerca congiunti e la mobilità di ricercatori di entrambi i Paesi.
Un ruolo importante per sviluppare le relazioni S&T tra Italia e Serbia è stato svolto da AIS3, l’Associazione Italiani e Serbi Scienziati e Studiosi, che l’Ambasciata d’Italia a Belgrado e l’Università di Belgrado hanno costituito nel 2012. Recentemente, i due fondatori hanno deciso di lanciare una nuova iniziativa sull'esempio e sull'esperienza acquisita con AIS3 ma aperta ad un maggior numero di istituzioni della formazione superiore e della ricerca, italiane e serbe, con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente l'azione di promozione e coordinamento delle collaborazioni scientifiche e tecnologiche tra i due paesi.
Indici d'innovazione e produzione scientifica - Serbia
Global Innovation Index 2021 | Scimago Country Ranking 2020
INDICE | RANK |
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54 | |
56 | |
41 | |
74 | |
54 | |
17 |
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