Il principato di Monaco presenta un ecosistema rilevante per la ricerca scientifica, con particolare riferimento alle scienze del mare e allo studio, alla protezione e alla valorizzazione degli ambienti marini. La sensibilità del Principato per le tematiche scientifiche è radicata nella storia stessa del Paese e riferibile alla diretta volontà dei Sovrani che vi si sono succeduti, come testimoniato anche dalla presenza sul territorio di numerose Fondazioni ed istituzioni scientifiche volute espressamente da diversi esponenti della famiglia Grimaldi. 

Nella mappatura delle principali realtà scientifiche, da non considerarsi esaustiva, ricordiamo la Commissione per il Mediterraneo (CIESM). La CIESM è, per anno di fondazione, la seconda organizzazione scientifica intergovernativa al mondo, nata dall’idea di un eminente studioso italiano, Prof. Vinciguerra, che vede l’Italia fra i suoi Paesi fondatori. La CIESM ha superato la soglia dei cento anni ed è uno dei più antichi ed autorevoli organismi internazionali; un’istituzione che sin dal suo nascere, in tempi in cui coscienza e sensibilità ambientali erano di là da venire, ha posto al centro della sua attività la tutela di quello che oggi chiamiamo ecosistema marino, dando un contributo di carattere scientifico essenziale allo sviluppo della ricerca sull’ambiente del Mediterraneo. 

L’Istituto Oceanografico è una fondazione di pubblica utilità, creata nel 1906 dal Principe Alberto I di Monaco. Sotto l’impulso del suo presidente onorario, S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco, contribuisce all’impegno del Principato per l’oceano, insieme al Governo di Monaco, la Fondazione Principe Alberto II di Monaco, il Centro Scientifico di Monaco e lo Yacht Club di Monaco. L’Istituto è responsabile di numerosi progetti nazionali e internazionali (simposi, mostre, programmi educativi, ecc.) e ha un’importante missione di mediazione ambientale. A tal fine, conta sui suoi due stabilimenti – il Museo Oceanografico di Monaco e la Maison des Océans di Parigi – così come sui suoi strumenti digitali e le sue attività fuori sede per diffondere la scienza dell’oceanografia al maggior numero di persone possibile, combinandola con l’arte, il mondo vivente e l’impegno collettivo e individuale Il Museo e Istituto Oceanografico, ospita anche un importante acquario rinomato in tutto il mondo con più di 6.000 abitanti del mondo marino, dal Mediterraneo ai tropici, e spazi che combinano strumenti di esplorazione ed esemplari di storia naturale, oggetti antichi e mostre di eventi. 

 Il Centro Scientifico di Monaco – CSM, è un istituto pubblico indipendente monegasco fondato nel 1960 dal principe Ranieri III. Anche se la ricerca scientifica è stata una tradizione a Monaco per più di un secolo dopo la crociera oceanica del Principe Alberto I, i desideri del Principe Ranieri III nella creazione del CSM erano di fornire al Principato di Monaco i mezzi per condurre la propria ricerca biologica e il supporto alle organizzazioni governative e alle agenzie internazionali per proteggere e conservare la vita marina. Dal 1990 il CSM studia principalmente gli ecosistemi costieri e più in particolare i coralli tropicali e temperati in relazione al cambiamento climatico globale. I suoi interessi di ricerca riguardano tecniche che vanno dalla genomica all'ecologia passando per la biochimica e la fisiologia. Nel 2010 il CSM ha aperto nuovi temi: economia ambientale e un'agenzia di finanziamento della ricerca clinica in collaborazione con le istituzioni sanitarie del Principato. Nel 2012, oltre al Dipartimento di Biologia Marina, sono stati creati due nuovi dipartimenti di ricerca: un dipartimento di Biologia Polare, che studia principalmente gli uccelli polari utilizzati come indicatori degli impatti climatici sugli ecosistemi subantartici e antartici e un dipartimento di Biologia Medica che coinvolge quattro squadre che lavorano in biologia del cancro, bioterapie applicate alle malattie neuromuscolari e microbiota intestinale. Nel 2016, il Centre Scientifique de Monaco è diventato un Centro collaboratore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. 

Utile anche ricordare diversi accordi internazionali multilaterali come ad esempio l'Accordo Pelagos, sottoscritto a Roma il 25 novembre del 1999 da Italia, Francia e Principato di Monaco e ratificato dall’Italia con legge 391 dell’11 ottobre 2001, avente ad oggetto il “Santuario dei mammiferi marini nel Mediterraneo”. Con tale accordo i tre Paesi firmatari si impegnano a tutelare i mammiferi marini di ogni specie e il loro habitat, proteggendoli dagli impatti negativi diretti o indiretti delle attività umane, in particolare attraverso l’intensificazione della lotta contro l'inquinamento, l’eliminazione progressiva degli scarichi di sostanze tossiche nel Santuario, in particolare da fonti di origine terrestre; il divieto di catture o turbative intenzionali dei mammiferi marini; la regolamentazione o il divieto di competizioni di barche veloci a motore; la regolamentazione delle attività turistiche di osservazione dei cetacei (whale – watching). I Paesi firmatari si impegnano, inoltre, a favorire programmi di ricerca scientifica e campagne di sensibilizzazione presso i vari utenti del mare, in particolare per quanto riguarda la prevenzione delle collisioni tra navi e mammiferi marini e la segnalazione di esemplari in difficoltà. 

Da citare inoltre l'“Acadèmie de la Mer”, un altro organismo di rilievo dedicato alla promozione e diffusione delle conoscenze marittime e a sensibilizzare sul tema della protezione ambientale legata agli oceani.

Da quest’anno, l’Accademia ha avviato un programma di formazione con sessioni annuali cui partecipano uditori provenienti dal mondo intero. La prossima sarà nel mese di luglio 2025.

Link utili: 

CIESM - https://www.ciesm.org/ CSM - https://www.centrescientifique.mc/en 

Istituto Oceanografico - https://www.oceano.org/it/

Accordo Pelagos - https://www.mase.gov.it/pagina/accordo-pelagos-santuario-dei-mammiferi-marini-nel-mediterraneo

Contatti: monaco.scienza@esteri.it